[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ultimo aggiornamento: 24/07/2020
NOTA TASSONOMICA
Phylum: Chordata – Subphylum: Vertebrata – Superclasse: Osteichthyes – Classe: Actinopterygii – Ordine: Beloniformes
All’Ordine dei Beloniformes, allo stato attuale, sono ascritte 264 specie diverse suddivise in 5 famiglie.
Nei mari italiani sono state individuate 10 specie.
Sono caratterizzati da una forma aerodinamica (le aguglie per il corpo estremamente allungato e il ventre carenato, i pesci volanti per la grande estensione delle pinne pettorali oltre che al corpo fusiforme) e adattati alla vita negli strati superficiali dell’acqua (la linea laterale è collocata ventralmente). La pinna dorsale e le pinne anali sono situate nella porzione posteriore del corpo. Significativo è lo sviluppo delle mascelle delle aguglie che appaiono estremamente allungate. Nelle fasi giovanili di quasi tutti i Beloniformes vi è uno stadio cosiddetto di “mezzo becco”, ovvero con la mascella inferiore molto lunga e quella superiore decisamente più breve.
Si alimentano di alghe e piccoli animali.
Molti beloniformi hanno una forte attrazione alle luci di notte. Questo comportamento è sfruttato dai pescatori.
AGUGLIE
Sono dette così per la forma del corpo molto allungata che termina con un aguzzo becco corneo costituito dalla mascella superiore e quella inferiore munite di denti aguzzi.
La lunghezza delle due mascelle non è sempre eguale nell’adulto perché quella superiore talvolta appare più corta così come negli esemplari più giovani.
AGUGLIA COMUNE (Belone belone L. 1758)
Il Belone belone è la più comune delle Aguglie con il corpo lungo (fino anche a 90 cm) e schiacciato lateralmente. Le pinne dorsale ed anale sono molto arretrate e tra queste e la pinna caudale non vi sono pinnule. La pinna caudale appare molto forcuta e il lobo ventrale è lievemente più grande di quello dorsale. Il lungo becco presenta, nell’adulto, la mascella superiore di poco più corta di quella inferiore ed entrambe sono munite di molti piccoli denti aguzzi. Il dorso è verde bluastro mentre il ventre carenato e i fianchi sono bianchi o argentati. Su questi ultimi corre la linea laterale disposta molto ventralmente. Caratteristiche sono le ossa di un intenso colore verde-azzurro.
Le aguglie tendono a vivere in maniera gregaria soprattutto di notte quando si avvicinano alla costa.
Pur vivendo in mari relativamente profondi, si spostano verso le acque superficiali costiere nel periodo di riproduzione primaverile e verso fine estate – inizio autunno. Le uova sferiche e relativamente grandi sono dotate di filamenti che ne consentono l’ancoraggio a vegetazione e ad altri elementi fluttuanti nelle acque.
Si pesca con palamiti fluttuanti e reti a circuizione. Possono essere anche pescate sportivamente con lenze galleggianti utilizzando come esca novellame o carne di sardina ma anche vermi. La loro forte attrazione per la luce le rende facili prede di lampare. Con l’utilizzo di queste ultime possono essere pescate anche con larghe fiocine.
AGUGLIA STRIATA (Belone svetovidovi Collette & Parin, 1970)
Molto simile al Belone belone si distingue da quest’ultimo per la presenza di una fascia blu striata che corre lungo i fianchi (da cui il nome di “Aguglia striata”). Solo un esame comparativo evidenzia una minore distanza infraorbitale e un diverso numero di denti.
AGUGLIA MAGGIORE (Tylosurus acus acus Lacepede, 1803) e AGUGLIA MAGGIORE IMPERIALE (Tylosurus acus imperialis Rafinesque, 1810)
Rispetto alle specie di Belone presenta un corpo molto più allungato e meno schiacciato lateralmente. Può raggiungere anche i 150 cm di lunghezza. Il capo è privo di scaglie. La mascella inferiore è sempre più lunga della superiore e i denti sono notevolmente più grandi che nell’aguglia comune. Tra il dorso di colore azzurro scuro e i fianchi argentati come il ventre, corre una striscia più scura. La coda presenta il lobo inferiore più grande di quello superiore. Le pinne dorsale e anale sono caratterizzate dall’essere più estese nella parte anteriore decrescendo verso la parte posteriore. La distinzione tra le due specie è controversa.
COSTARDELLA (Scomberesox saurus Walbaum, 1792)
In genere appare un po’ più tozza delle aguglie, ma la caratteristica distintiva è la presenza di pinnule molto chiare(da 5 a 7) tra la pinna anale e quella caudale e, similmente, tra quella dorsale e quella caudale. Quest’ultima presenta i due lobi eguali. La lunghezza massima non supera i 60 cm. Il lungo becco presenta la mascella superiore più corta e sottile di quella inferiore che presenta alla sua estremità un piccolo rostro. Alla base delle pinne pettorali è visibile una macchia blu. Si spingono nelle acque superficiali costiere verso fine estate inizio autunno
NOTE SULLA SALVAGUARDIA DELLE SPECIE
PESCI VOLANTI
Sono caratterizzati dalla capacità di spiccare voli lunghi anche decine di metri fuori dall’acqua grazie alle ampie pinne pettorali e alla pinna caudale che presenta il lobo inferiore molto sviluppato utile per conferire una poderosa spinta verso l’alto. La forma del corpo è aerodinamica e la colonna vertebrale appare alquanto rigida. Sono dotati di occhi grandi. La piccola bocca è rivolta verso l’alto. Il dorso è di colore blu mentre il ventre appare argentato. Analogamente alle aguglie sono fortemente attratti dalle luci. Per la pesca, talvolta sono usati anche materiali filamentosi, come la paglia, che li attraggono in quanto è su di essi che attaccano le uova.
PESCE VOLANTE (Exocoetus volitans L.1758)
Il pesce volante ha il corpo aerodinamico con pinne pettorali molto lunghe e appuntite che raggiugono la base della pinna caudale. Queste sono in grado di estendersi durante i voli fuori dall’acqua fungendo da ali di supporto. La pinna dorsale (bianco-grigia) e quella anale (giallo-ocra) sono collocate molto indietro sul corpo. La pinna caudale ha i lobi ben distinti con quello inferiore molto più grande Il corpo è rivestito di scaglie relativamente grandi e molto dure. Quelle della linea laterale appaiono rigonfie al centro. La testa è breve, con una piccola bocca presentante la mascella inferiore un po’ sporgente e pochi piccoli denti. Gli occhi appaiono grandi. Il dorso è azzurro violetto molto scuro, quasi nero. I fianchi e il ventre appaiono bianchi. Raggiunge i 20 cm.
PESCE RONDINE (Exocoetus obtusirostris Gunther, 1866)
Molto simile al pesce volante presenta un occhio lievemente più grande e non presenta denti nella bocca e il lobo inferiore della pinna caudale è decisamente più grande.
RONDONE DI MARE (Cheilopogon heterurus Rafinesque, 1810)
Simile al pesce volante ma in genere più grande (fino a 40 cm) con pinne pettorali più corte che non raggiungono la base della pinna caudale e presentano una fascia terminale più scura e una centrale molto chiara. Le pinne ventrali sono molto sviluppate e volte verso dietro con tutti i raggi bifidi. Il dorso è di colore grigio-azzurro scuro, con bande laterali di colore più vivace. I fianchi sono grigi e il ventre bianco argentato.
RONDINELLA DI MARE (Hirundichthys rondeletii Valencennes, 1846)
Ha una colorazione del dorso blu argentato e il ventre chiaro le pinne pettorali sono di un blu-grigio molto scuro spesso marginate di bianco o altri colori e sono sorrette da raggi bifidi ad eccezione dei primi 2-3 e degli ultimi 4 raggi che sono semplici. le pinne ventrali sono scure e controluce appaiono azzurro chiaro. Più grande del pesce volante può raggiungere i 40 cm di lunghezza. Le scaglie sono tondeggianti e, lungo la linea laterale, definiscono una caratteristica struttura tubulare sporgente.
PESCE VOLANTE AFRICANO (Parexocoetus mento Valencennes, 1846)
Decisamente più piccolo del pesce volante, raggiunge al massimo gli 11 cm. Presenta le pinne pettorali decisamente più corte che nel pesce volante giungendo solo alla pinna anale pareggiando l’estremità delle pinne ventrali. Il corpo è di colore blu-verde a livello dorsale mentre il ventre è argentato.
NOTE SULLA SALVAGUARDIA DELLE SPECIE
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